FAUNA
I Colli Euganei costituiscono un ambiente piuttosto diversificato per tipo e numero di specie, pur essendosi verificato nel tempo un certo impoverimento. Il Parco Regionale dei Colli ospita numerosi mammiferi insettivori come il riccio, la talpa e il toporagno.
Alcune specie di rettili esistenti sul territorio sono: lucertole e il ramarro presenti nelle zone a clima caldo e asciutto, mentre i serpenti sono presenti con il biacco nella varietà nera. Un altro rettile maggiormente segnalato sui Colli è la vipera, la quale vive in una zona isolata e non frequentata. Le zone umide ospitano rane, rospi e raganelle.
I boschi in inverno ospitano uccelli di vario tipo, ad esempio: la beccaccia, il tordo bottaccio e la cesena; mentre nella bassa vegetazione sono presenti: il pettirosso, lo scricciolo e la cinciarella. In primavera arrivano il cuculo, l’upupa e il rigogolo.
Alcuni rapaci notturni che si possono incontrare sono: i gufi, i barbagianni e l’allocco e il maestoso falco.
Una specie di notevole importanza gestionale, presente nel territorio euganeo con popolazioni è la lepre.
Un territorio protetto come il Parco Colli Euganei, immerso in una pianura molto antropizzata e con una forte pressione venatoria, potrebbe fungere da oasi per la ripresa di queste specie e per la riconquista dei territori circostanti, dove la lepre è ormai scomparsa allo stato selvatico, ed è presente solo in seguito alle operazioni di ripopolamento.
Nel Parco Regionale dei Colli Euganei è presente la Volpe, considerata una dei maggiori predatori selvatici europei.
Il manto della Volpe è tipicamente di colore marrone rossastro nelle parti superiori e biancastro in quelle inferiori, mentre la coda è rossa, sontuosa e folta. Nei Colli Euganei sono presenti molti esemplari di Volpe, ma purtroppo molto difficili da incontrare. Nelle ore notturne, possiamo vederla correre nei sentieri o ai bordi delle strade.
Di notevole attualità è la presenza di nuclei di cinghiali, sicuramente originatesi da esemplari deliberatamente immessi nel territorio nel corso degli anni.
Il Mattino di Padova ha inserito un articolo, redatto il 4 maggio 2017, riguardante il piano di controllo contro i cinghiali, affermando che l’assessore alla caccia regionale Giuseppe Pan (rispondendo alle critiche del consigliere del Pd Andrea Zanoni), ha rassicurato che non ci saranno violazioni di legge nell’iniziativa, spiegando che non vogliono aprire la caccia all’interno del Parco Regionale ma è solo un contenimento della specie dannosa come il cinghiale.
FLORA
I Colli Euganei presentano un numero sorprendente di specie vegetali. In questo territorio vivono specie adatte al clima estivo e altre adatte al carattere montano.
La caratteristica del distretto euganeo è la classica macchia mediterranea, costituita da una vegetazione di piante a basso fusto per lo più sempreverdi quali: leccio, corbezzolo, erica arborea, cisto, terebinto, ginestra ed asparago pungente.
La vegetazione è distribuita a macchia di leopardo, perché si sviluppa su terreni vulcanici, aridi e rupestri esposti al sud.
In alcune aree rupestri nella Rocca di Monselice o sull’Oratorio di S. Antonio Abate si possono trovare il fico d’india nano e il cactus in miniatura, originario dell’America centrale.
Preziose sono le stazioni di Ruta patavina, la specie più importante del patrimonio floristico euganeo.
Altre specie di flora mediterranea presente in questo territorio sono: ulivi, cipressi e alloro.
I PRATI ARIDI (VEGRI)
I prati aridi sono presenti nella zona meridionale dei Colli, su gran parte delle ondulazioni calcaree, tra Arquà Petrarca, Valle S. Giorgio e Baone, questi prati derivano dall’abbandono di pascoli poco produttivi chiamati “vegri”.
La boscaglia originaria è costituita da specie erbacee, soprattutto le graminacee, composite spinose e leguminose, mentre i terreni aridi e le aree abbandonate da più tempo, ospitano sparsi cespugli dal carattere rustico e pioniero, come: biancospino, pruno spinoso, rosa canina, ginepro, viburno e ginestra.
BOSCO DI CASTAGNO
Il bosco di castagno si sviluppa sui versanti vulcanici, di preferenza a nord, su un terreno siliceo fresco e profondo.
Il sottobosco, umido e ricco di humus, è adatto alla fioritura precoce come bucaneve, dente di cane, elleboro, anemone fegatella, aglio orsino, sigillo di Salomone, narciso, mirtillo nero, i rari e i preziosi giglio martagone e giglio di S. Giovanni. Sono presenti anche il maggiociondolo e il faggio, vera testimonianza dell’epoca glaciale.
BOSCO DI QUERCE TERMOFILE
Il bosco di querce termofile occupa parte dei versanti caldi esposti a sud, su un terreno poco profondo ed asciutto, soprattutto calcareo. Il querceto ha un aspetto luminoso e aperto, con radure vivacizzate da una mescolanza di specie erbacee d’ambiente arido.
Il sottobosco è ricco di humus, ci sono: pungitopo, biancospino, ginepro, ligustro ed erica. Più piccolo del castagneto c’è il bosco di querce termofile, il quale occupa le zone meno frequentate e più intatte dal punto di vista naturalistico.
BOSCAGLIA DI ROBINIA
La robinia è una pianta estranea alla flora europea, è originaria della costa orientale del Nord America, importata all’inizio del ‘600 come specie ornamentale.
Si è diffusa molto rapidamente e perciò ha permesso di conquistare gran parte del territorio a scapito dei boschi originali. La robinia si è insediata con la velocità delle infestanti, formando in breve tempo boscaglie monotone, con poche piante arboree e cespugli, come: sambuco, rovi e vitalba.
Il sottobosco, vede la crescita di: aglio orsino, anemone bianca, viola, lampascione, gigaro ed elleboro.